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DONAZIONE E TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI DA MIDOLLO OSSEO

Il midollo osseo è il tessuto da cui hanno origine tutte le cellule del sangue. Esso è contenuto nelle cavità delle ossa, in particolare quelle del bacino.

Il midollo osseo al microscopio: le macchie grandi sono cavità ossee, il restante della massa comprende anche le cellule ematopoietiche.


Molte malattie del sangue come leucemie, anemia aplastica, talassemia, immunodeficenze congenite, possono guarire con il trapianto di midollo osseo.
I trapianti di midollo osseo si fanno, quando possibile, con un fratello o una sorella del malato che abbiano cartteristiche genetiche uguali, cioè siano compatibili.
Ognuno di noi possiede un patrimonio di geni, ereditati dai genitori, che ci caratterizza in maniera univoca.
Alcuni di questi geni, nell'uomo definiti come sistema HLA (Human Leucocyte Antigen), controllano la produzione di proteine (antigeni) presenti sulla superficie di quasi tutte le le cellule del nostro corpo. Per mezzo di questi antigeni il sistema immunitario riconosce le proprie cellule normali e reagisce contro (rigetto) quelle estranee o addirittura contro le proprie, se modificate.
L'analisi di questi geni, o dei loro prodotti antigenici (tipizzazione HLA), avviene per mezzo soprattutto di tecniche di biologia molecolare e permette di stabilire la compatibilità tra donatore e ricevente.
Il sistema HLA è caratterizzato da un elevato polimorfismo di geni che compongono tale regione per cui le combinazioni possibili sono così numerose che è raro riscontrare soggetti non consanguinei con caratteristiche simili.
Anche tra i consanguinei, comunque, c'è solo il 25% di probabilità di avere un fratello HLA identico e quindi solo una parte dei malati possono essere trapiantati.
In Italia, ogni anno, circa 500 pazienti che necessitano del trapianto non dispongono di un donatore all'interno della famiglia.
Per sopperire a questa mancanza sono sorti in tutto il mondo dei registri di potenziali donatori di midollo osseo. Tali organizzazioni costituiscono delle vere e proprie banche di dati genetici che, collegate tra loro in una rete internazionale e con i centri di trapianto, rendono accessibili ad ogni singolo paziente un pool di donatori estremamente ampio. In tutto il mondo i donatori iscritti a fine 2001 sono circa 6 milioni e mezzo.
Il registro italiano conta più di 270.000 donatori provenienti dai vari registri regionali, dei quali quello veneto supera i 50.000.

OGNI ANNO PER RAGGIUNTI LIMITI DI ETA', DEVONO ESSERE ESCLUSI DAL REGISTRO NUMEROSI DONATORI: E' QUINDI NECESSARIO UN COSTANTE AFFLUSSO DI NUOVI ISCRITTI.

COME SI DIVENTA DONATORI DI MIDOLLO OSSEO

Qualunque individuo dai 18 ai 35 anni, se sano o comunque non affetto da malattie croniche e da malattie infettive, può essere un donatore di midollo osseo.
E' sufficiente sottoporsi ad un normale prelievo di sangue e sottoscrivere una dichiarazione che comporta la conoscenza delle problematiche relative alla donazione.
Il donatore rimane iscritto al registro fino al compimento del 55° anno di età.
In seguito al riscontro di una prima compatibilità con un paziente, il donatore viene chiamato per essere sottoposto ad ulteriori esami. Se si verifica l'idoneità completa, si procede al prelievo di cellule staminali del midollo osseo dalle ossa del bacino, previa anestesia. Il prelievo dura, di norma, 30-45 minuti e non comporta danno o menomazioni al donatore, come dimostra l'esperienza in questi anni.
esistono comunque dei rischi legati all'anestesia; questi però sono minimi perchè i donatori vengono sottoposti ad un controllo pre-donazione molto accurato. Il midollo asportato si ricostituisce in pochi giorni.

Elenco dei Centri del Veneto presso i quali i potenziali donatori possono essere tipizzati ed inseriti nel Registro Donatori

 

IL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

Il trapianto di midollo osseo consiste nella sostituzione di un midollo osseo malato o non funzionante, con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue e ricostituire le normali funzioni ematologiche e immunologiche. Il trapianto può essere autologo (dello stesso paziente dopo opportuno trattamento) o allogenico (da un donatore).
In quest'ultimo caso il paziente ha tre possibilità:

- ricevere il midollo osseo da un fratello o sorella compatibile (statisticamente 25% di possibilità),
- ricevere il midollo osseo da un donatore volontario compatibile iscritto nei registri internazionali,
- essere trapiantato con cellule staminali del sangue placentare conservato nelle banche.

Il trapianto di midollo allogenico consiste principalmente in due fasi:
- la prima mira, se la patologia è maligna, alla distruzione della cellule midollari del paziente, con farmaci particolari e/o radiazioni;
- la seconda fase consiste nella ricostruzione del patrimonio midollare del paziente, tramite l'infusione, per via endovenosa (simile ad una normale trasfusione), delle cellule staminali prelevate dal donatore. Queste cellule riescono, infatti, a trovare da sole la strada per colonizzare la sede ossea di loro competenza e iniziare a produrre i normali elementi cellulari del sangue.

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